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Interrogazione con risposta scritta
Oggetto : Inclusione sociale minoranza etnia Rom
Proponente: Miriam Amato
Firenze, 7 ottobre 2014
Premesso che, il 5 aprile 2011, la
Commissione Europea con la comunicazione n. 173 informa degli accordi quadro
strutturali per garantire, l’improcrastinabile esigenza, di garantire un
percorso di inclusione sociale per la principale minoranza etnica dell’Unione
Europea: si tratta di 12 milioni di cittadini di etnia Rom.
Considerato
che, Il 10 novembre 2011 il Governo, nomina Unar, come punto di contatto
nazionale presso la Commissione Europea, quale ente garante dell’implementazione
degli accordi quadro.
Preso atto
che, Il 28 febbraio 2012, il Consiglio dei Ministri vara la Strategia Nazionale
di Inclusione Rom, secondo schemi di governante ben precisi e delineati. Devono
nascere Tavoli Nazionali, Regionali e Locali composti istituzionalmente da tre
soggetti: Il primo è Unar ed il Tavolo Interministeriale, il secondo le
Amministrazioni Regionali e Locali ed il terzo composto da rappresentanti della
società civile Rom, Sinti e Caminanti. I Tavoli devono decidere le politiche di
inclusione sociale su: casa, lavoro, scuola e protezione sanitaria.
Tenuto conto che,
Il 16 giugno 2012 la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministero
Integrazione e Cooperazione Internazionale interessano Prefetture, Regioni e
Comuni, con una direttiva da applicare chiedendo la convocazione di detti
tavoli ai quali, secondo gli schemi di governante della strategia e le
direttive, devono partecipare tre soggetti: il primo composto da Prefetture,
Regioni e Comuni, il secondo da Unar ed il terzo dalla rappresentanza Rom,
Sinti e Caminanti.
Considerato
che, dalla data del 24 gennaio 2013 si sono registrate violazioni di legge, di
direttive europee, della Strategia e degli accordi quadro strutturali. In
quanto, i rappresentanti delle società civile Rom, Sinti e Caminanti e le
associazioni di rappresentanza Rom vengono sostanzialmente e formalmente
estromessi quale componente istituzionale dei Tavoli.
Considerato
che, durante l’ultimo periodo, l’esclusione delle società civile Rom è
continuata e si è aggravata. Secondo autorevoli centri di ricerca, l’Italia è
maglia nera in Europa: l’85% degli autoctoni è razzista e nutre aperta ostilità
verso Rom, Sinti e Caminanti.
Considerato che, l’Italia, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Unar, le Regioni ed i Comuni non hanno risposto
positivamente al bando di due milioni di euro antidiscriminazioni razziali
emanato dalla Commissione Europea Giustizia il 27 luglio 2014 non assumendo le
proprie responsabilità. Il bando è scaduto il 30 settembre 2014 e l’Italia non
proposto nessuna progettazione.
Ricordando
chi in data 5 aprile 2013 è stata convocato dalla Regione Toscana (delibera n.
128 - 28 febbraio 2013) il primo tavolo Rom, Sinti e Caminanti al quale ha
partecipato il Comune di Firenze. Il Tavolo è stato convocato sulla base delle
indicazioni fornite dalla Conferenza delle Regioni e delle Province
estromettendo la rappresentanza della società civile Rom, Sinti e Caminanti in
aperta violazione di direttive europee, nazionali e schemi di governante.
Si chiede al Sindaco di Firenze e alla giunta Comunale:
Quali concreti passi vogliono
intraprendere per rispettare le direttive europee e gli accordi quadro
strutturali.
E’ previsto un incontro tra
l’amministrazione e la rappresentanza della società civile rom, al fine di
intraprendere l’improcrastinabile esigenza di implementare strategie
d’inclusione su casa, lavoro, scuola, sanità e di protezione sociale.
Consigliera comunale Miriam Amato