Gruppo Consiliare

La Scaletti, la Firenze viva

 
 

 

 


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Interrogazione a 5 firme

Proponente: Cristina Scaletti (La Firenze Viva)

Altri firmatari: Grassi, Torselli, Noferi, Trombi

Oggetto: Interventi sulla Riva Sinistra dell’ Arno

 

-Premesso che nel Programma di Mandato 2014-2019, illustrato in dettaglio dal Sindaco Dario Nardella, alla voce “sport come diritto di cittadinanza” si prevede una nuova area Canottieri e della piscina.

-Premesso che dal 1998 esiste il problema posto dalla Provincia/Demanio che intimava il rilascio e il ripristino nelle condizioni originali alla Canottieri Comunali adducendo a giustificativo sia la pericolosità per il deflusso delle acque sia la costruzione abusiva sul terreno demaniale degli immobili in uso ai Canottieri,

 

si interroga per sapere:

 

 

Corrisponde al vero che in data 2002 veniva per i motivi suddetti ritirata la concessione d’ uso di tali terreni e che questo generava nel tempo fino ad oggi a carico della Canottieri Comunali oltre 600mila € di indennità di occupazione e che questi potrebbero essere addebitati al Comune, con relativa messa in mora da parte dei Canottieri, vista la proprietà Comunale degli edifici abusivi?


 Si conferma che:

 

1. nel 2008 veniva eseguito dal Comune uno studio di fattibilità per una manutenzione straordinaria su detti immobili per mettere a norma i percorsi per disabili e ristrutturare docce, spogliatoi e locali accessori secondo normative vigenti e che tale progetto veniva approvato con provvedimento dirigenziale nel gennaio 2009?

 

2.Che con tale approvazione veniva nel 2010 messa in atti una procedura di gara con relativa assegnazione dei lavori per una cifra prevista di 300mila euro e assegnata con ribasso per circa 200mila € con esecuzione immediata dei lavori sotto la direzione degli uffici tecnici del Comune?

 

3. Che nel 2010 veniva stipulata una concessione in convenzione con la Canottieri Comunali con tanto di descrizione dell’ impianto  come allegato tra le parti riguardante l’ impianto appena “rimesso a norma” e che nello stesso tempo da anni veniva ceduto a titolo di affitto oneroso i locali sovrastanti la Canottieri Comunali chiamati comunemente “ La Greppia”?

 

Inoltre,

 

Constatato che il procuratore che ha sottoposto al sequestro tutti i locali in riva sinistra ha indicato il termine ultimo del 2017 per la regolarizzazione di quanto esposto;

 

constatato che il crono programma stipulato tra Comune e Provincia prevede l’ abbattimento di manufatti edili entro il dicembre 2014 come accordo tra le parti;

 

 

 

 

 

evidenziando il fatto che il “Pericolo per il deflusso delle acque “ con recente sentenza a favore della Rari Nantes Florentia pare sia venuto a cessare per insussistenza del fatto, e ritenendo che, per quanto premesso e constatato, le azioni intraprese del Comune fossero tese a mettere in regola gli immobili in discussione e quindi tendenti alla ricerca di una situazione propedeutica ad un successivo condono da cercarsi con accordo tra le varie parti,

 

si chiede inoltre:

 

1)      Quali siano i motivi che hanno fatto decidere una riqualificazione di un tratto importante della riva sinistra del fiume mediante l’abbattimento sconsiderato di immobili preesistenti ancorché da condonare e risanare.

2)      Quali siano state le considerazioni economiche alla base di queste decisioni  che comportano, oltre ai costi già sostenuti con soldi dei contribuenti per circa 200mila€, altri oneri di abbattimento e di smaltimento come rifiuti speciali per parecchie centinaia di migliaia di euro che tra Canottieri e Rari valutiamo in un ordine di grandezza di altri 600/700mila €

3)      Quali siano le considerazioni economiche che portano alla scelta di delocalizzare gli impianti con una cifra di costruzione del nuovo che tra Canottieri e Rari si aggira sui 7 milioni di € sempre di soldi dei contribuenti.

4)      Se non sia il caso di pensare a mettere in regola ciò che esiste già e che, con una delibera del maggio 2008, era stata dichiarata di prevalente interesse pubblico limitando quindi l’ investimento ad 1/1,5 milioni di soldi dei contribuenti e dirottando su cose più urgenti le cifre che si renderebbero in tal modo disponibili.

5)      Se non sia il caso di rimodulare il programma di abbattimento di strutture in uso alle società prendendo il tempo necessario fino al termine dei quattro anni ( 2017 ) per utilizzare tale tempo in un costruttivo studio della situazione con la partecipazione aperta e condivisa tra Comune/Provincia, (che dopo saranno città metropolitana) e gli utilizzatori degli impianti che hanno bisogno del fiume e che il fiume fanno quotidianamente vivere.

6)      Se non sia il caso nell’ immediato di intervenire su ciò che è in stato di abbandono come l’ ex distributore di benzina dismesso e la cura del verde ormai invasivo e pericoloso sul fiume e sulla strada del lungarno Ferrucci e della riva sinistra dell’ albereta

7)      Se non sia il caso di istituire una commissione tecnica e legale per studiare e proporre emendamenti o deroghe alla legge Regio Decreto 1904  per dare la possibilità a chi del fiume vive e ne fa una attività anche sociale di poterne sfruttare e qualificare anche a livello paesaggistico le rive, come sta succedendo nel resto di Europa, sul modello della definizione data dal 2° Word Water Forum de l’Aja (2000): “adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale"

 

 

Cristina Scaletti